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27 / 7 / 2007

Montevecchia: all’ombra del santuario
il ‘Giardino di Eva’. Un tuffo nei profumi e nei
colori fra 1200 varietà di piante


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Il giardino di Eva è un tuffo in un passato fatto di colori, profumi e bellezza. Arroccato all’ombra del santuario di Montevecchia, domina l’intera vallata lungo i costoni sud-sud est. Qui il visitatore e l’appassionato si tuffano in una natura incontaminata dove i vialetti curati con dedizione e attenzione e le piante, alcune rigogliose e in piena fioritura, altre in attesa della stagione propizia, distolgono da tutto quello che, varcato il cancello in legno che si affaccia su Piazzetta Agnesi, sembra davvero un altro mondo.

 

 

 

 

Artefice e curatore di questa perla nel parco del Curone è Pierangelo Limonta, montevecchino doc, classe 1951, florovivaista di professione, botanico per hobby. Un hobby, come dice lui stesso, che ha conquistato tutta la sua vita, che lo ha fatto innamorare delle piante, dei fiori ma soprattutto dei miracoli della natura che, dice lui, “non tradisce mai”. Il giardino è in piena vita tutto l’anno, senza mai un mese di tregua. La primavera resta il periodo più spettacolare e rigoglioso ma le altre stagioni non sono certo da meno. Nei suoi 10mila metri quadrati di coltivazioni, l’80% delle essenze sono prodotte in “casa”. Figlio di un coltivatore, Pierangelo ha subito capito che la natura sarebbe stata la sua professione e, con gli anni, vi si è dedicato con sempre maggiore passione e scrupolo, buttandosi anche a capofitto sui libri per studiare nomi, origini, trucchi del mestiere anche se, ammette, “si affina soprattutto con l’esperienza”.

 

 


Inaugurato il 26 maggio 2001, frutto di un lavoro di ricerca, catalogazione e applicazione durati una vita, il Giardino di Eva conta oggi più di 1200 varietà di piante con moltissimi innesti creati dallo stesso Pierangelo e altri importati da paesi stranieri. Più che le parole sono le immagini a parlare nel suo “paradiso”. Dall’ingresso ai piedi della scalinata del santuario si prosegue per uno stretto vialetto, abbracciati dai rami della “Gestroemia”. La vista a sud, lungo la vallata che corre attorno alla provinciale 54, rumorosa e trafficata, è interrotta da una siepe di “Clematis”, la cui fioritura raggiunge l’apice nella stagione invernale e di cui Pierangelo ne possiede ben 35 varietà. Il camminamento prosegue a sud, tagliando a zig zag i costoni del Colle, e dopo un meraviglioso acero rosso, macchia pregiata di colore, si trova un laghetto artificiale a “balze”, che termina fra un papiro e l’altro.

 

 

 

 

 

A sinistra la "rosa sanguinea"

 

Sul versante est, affacciato su cascina Butto, sede del parco Curone, dopo la serra con le rose antiche, fra cui la “sanguinea”, si trova il terrazzamento con le viti, dalle quali fino a qualche anno fa, sempre per passione, Pierangelo ricavava del buon vino. Sul questi ronchi si trova un “vitex agnus castus”, affiancato da un mix border con una fioritura di piante erbacee perenni. Risalendo lungo il giardino si passa attraverso innesti di ibiscus e un piccolo appezzamento con la rara “rosa iceberg”, che mantiene la sua fioritura per tutto il corso dell’anno.

 

 

 

 

 

A destra una rara ninfea gialla

 

 

 

Salendo, nella zona verso sud, si trova l’area destinata alle essenze, con piante officinali e medicamentose: rosmarino prostrato e dell’isola di cefalonia (20 varietà), salvia all’ananas (40 varietà), lavanda dalla provenza.

 

 

La rosa iceberg

 

L’ombra qui è data da uno splendido eucalipto che si staglia nel cielo azzurro, da una giacobina coccinea e da una sophora iapponica pendula. L’elenco potrebbe andare avanti all’infinito. Sono le immagini e la passione che traspare dagli occhi di Pierangelo che raccontano meglio delle parole l’incanto di questo giardino.

 

 

Pierangelo Limonta con il "vitex agnus castus"

 

 

 

 

“Per me non ci sono ferie, ma dove potrei trovare un posto migliore di questo? La sera vado a letto stanco morto ma felice. Non potrei chiedere di più. Certo è che quando muore una pianta è come se morisse un pezzo di casa mia”.
Per chi volesse visitare il giardino di Eva è necessario prendere appuntamento al 039.993.00.52 o al 340.37.62.204.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

A destra un "Fremontodendron californicum", il cui fiore giallo odora di cetriolo

 

 

 

 

 


A sinistra un eucalipto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A sinistra la "passiflora edulis"

 



Saba Viscardi
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Scritto il 27/7/2007 alle 18.52