Le 20 Lire Littore del 1928-VI

 

Sono innumerevoli le riproduzioni di questa bella moneta appartenente alle emissioni del re numismatico. Riproduzioni talvolta grossolane, altre volte ben eseguite, ma pur sempre piuttosto facili da identificare.

L'esemplare che qui mi accingo a descrivere č invece molto, molto pericoloso; si tratta infatti dell'unico esemplare di questa fattura che ho incontrato sino ad ora e spero proprio ce ne siano pochi in circolazione. A chi l'osservasse senza particolare sospetto, infatti, potrebbe apparire autentico. Le differenze sono minime, sia nel peso che nelle misure.

 

 

Queste le caratteristiche e le poche differenze rispetto agli esemplari originali:

Metallo: perfetto a vedersi.

Diametro: piuttosto scarso, mm 34,97 contro i mm 35,50-35,69 degli originali.

Peso:scarso, g 14,30 invece di g 15,00.

Spessore del bordo: abbondante di un decimo e mezzo, mm 2,27 invece di mm 2,12 medio

Spessore al centro: diciamo normale, data la piccola differenza di soli 3 centesimi, ovvero mm 1,70 invece di 1,67.

Spessore rilevato nell'orecchio:praticamente normale, mm 1,18 invece di 1,20. Spessore rilevato nello 0 dei valore 20: praticamente normale, mm 1,35 invece di mm 1,31. abbondante di un decimo e mezzo, mm 2,27 invece di mm 2,12 medio

Bordo o margine:pių sottile, tre quarti di come dovrebbe essere, e inoltre i pallini sono tagliati all'esterno.

Contorno: i dentelli hanno la base pių larga e il piano della loro parte superiore č concavo.

Disegno del diritto: nulla da rilevare.

Disegno del rovescio:nulla da rilevare.

Firma dell'incisore:nulla da rilevare.

Data e Valore: nulla da rilevare.

 

Articolo di TEVERE EMILIO
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da   "Cronaca Numismatica" n. 206    apr-08
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