Le 100 Lire 1931 anno IX :quando essere "comune" non basta

 

Questa moneta rappresenta la prima tipologia in oro ad essere stata coniata nel nostro Paese dopo la riduzione, nel 1927, della parità della lira rispetto al biondo metallo che fissava ad appena 7,919052 grammi di metallo prezioso il controvalore di 100 lire italiane.

E’ una moneta piuttosto comune (22.923 esemplari coniati), ma comunque molto richiesta dai collezionisti perché, assieme alle 50 lire dello stesso anno (19.750 esemplari), è la moneta aurea  meno costosa della serie di Vittorio Emanuele III. Il Catalogo Gigante del 2007 la valuta 400 euro in conservazione BB, 500 se SPL e 700 se FDC.

Il falso che qui vi descriverò è particolarmente pericoloso proprio perché, essendo riproduzione di una moneta comune, molto spesso non viene controllato con la dovuta attenzione.

 

Esemplare autentico delle 100 lire "Italia su prora" del 1931 anno IX

 

 

Esemplare falso delle 100 lire "Italia su prora" del 1931 anno IX

 

Ecco le differenze riscontrate rispetto agli esemplari originali:

Metallo: il colore è leggermente verdognolo.

Diametro: mm 24, abbondante.  Gi originali misurano mm 23,5- 23,7.

Peso: grammi 7,15 contro 8,80 del peso legale. Sicuramente il falso non  è d'oro oppure è in oro di titolo molto basso.

Spessore del bordo: mm 1,61 contro 1,64.

Spessore al centro: mm 1,50 contro 1,41.

Spessore rilevato al centro del primo zero della cifra 100: mm 1,19 contro 1,10.

Bordo e contorno: sono realizzati piuttosto bene.

Disegno del dritto e del rovescio: si notano diffuse piccole escrescenze, le lettere delle legende  sono di minore spessore, il fascetto sulla prora ha i contorni evanescenti e le verghe del fascio sono a malapena individuabili.

Firma dell'incisore, data e valore: ben riusciti, ma più esili di corpo.

 

Articolo di TEVERE EMILIO
www.numismaticatevere.it
tevere@numismaticatevere.it  
da   "Cronaca Numismatica" n. 191    dic-06
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cnumismatica@edolimpia.it