5 Lire del 1854 e del 1859

 

Ho acquistato in un mercatino un 5 lire di Vittorio Emanuele II Re di Sardegna emesse dalla Zecca di Genova nel 1859. La moneta mi pare autentica e tuttavia ho non poche perplessità che spero possiate fugare, in un senso o nell'altro, con il vostro esperto giudizio. Questa moneta, confrontata con un'altra simile del 1854 in mio possesso acquistata ad un'asta postale di una nota ditta di numismatica di Milano, presenta alcune differenze. Queste le caratteristiche della moneta in questione:

metallo: argento con tracce di ossidazione in corrispondenza della leggenda, la moneta è stata forse pulita;

peso: 24,6 g.;

diametro: 37 mm;

spessore: 2,5 mm;

bordo: di spessore uniforme, separato dalla corona di perline al dritto e al rovescio;

contorno: rosette: bene impresse,  punto centrale ben visibile,   nodi  poco marcati,  FERT: uno bene impresso gli altri due presentano lettere legger-mente più sottili e alcune poco marcate;

diritto: alcune differenze in baffi e barba, basette, la lettera  U (V) della leggenda è un po' sottile, manca il punto dopo SARD, nome dell'inc. e data chiaramente leggibili;

rovescio: la lettera U (V) della leggenda è un po' sottile, ancoretta leggermente diversa, la corda dell'ancoretta tocca quasi lo scudetto, scudetto ben impresso, P ben marcata, parte terminale dei nastri e dei rami leggermente diversi, croce sulla corona un po' più sottile, gioielli alla base della corona ben delineati.

Le caratteristiche del tondello metallico sono pressoché identiche a quelle di una moneta autentica (l'unica differenza, 2/10 di g. può forse rientra-re nella tolleranza di peso e del resto anche la moneta del 1854 con i suoi 24,8 g. si discosta leggermente dalla norma che è 25 g.).

Differenze sostanziali sono invece presenti nel dritto  ( cerchio di perline, barba, baffi  e  soprattutto la mancanza  di quel punto SARD ).  Anche il rovescio presenta alcune sostanziali differenze: la croce sopra la corona più sottile, le parti terminali dei nastri e dei rami.....  Se la moneta è auten-tica,  è evidente che,  sia per il dritto  sia per il rovescio,  sono  stati usati conii differenti da quelli usati nel 1854. So che non è facile, senza avere il pezzo nelle mani, stabilire se si tratti di una moneta autentica o di un falso, ma è comunque importante conoscere la vostra opinione e, qualora il pezzo fosse autentico se è già nota questa " variante - mancanza del punto " se di variante si tratta. Falvo Franco (Lamezia Terme - Cz) .

Premetto che sono molto restio ad esprimere giudizi su monete in fotografia poiché l'osservazione diretta è sicuramente preferibile, ma in questo caso posso rispondere senza dubbi.

Il pezzo da 5 lire del 1854 Zecca di Genova è chiaramente autentico, tra l'altro il fatto che provenga da un acquisto effettuato presso una rinoma-ta ditta numismatica, come lei dice, era già una garanzia.

Il pezzo da 5 lire 1859 è senza alcun dubbio un riconio. Si nota subito una debolezza dei rilievi in molti particolari su una moneta che non presenta quasi tracce di usura, in particolare quali la raffigurazione dell'Annuncia-zione sul medaglione e le rosette del collare dell'Annunziata.  Manca il punto nella scritta dopo SARD come lei ha già notato. Inoltre, il peso è fuori tolleranza: 24,6 g. Troppo poco per una moneta che appare senza usura. (E.T.)

Particolare del dritto della moneta del 1859. Si notino: la basetta, i baffi e la barba, l'attacco della barba al mento nella parte inferiore (più alto di quelle del 1859), la mancanza del punto dopo SARD.

 

Particolare del rovescio della moneta del 1859. Si notino: la croce sulla corona, U (V), i gioielli alla base della corona.

 

Particolare del rovescio della moneta del 1859. Si notino: U (V), l'ancoretta, lo scudetto, il valore, i nastri e i rami.

 

Articolo di TEVERE EMILIO
www.numismaticatevere.it
tevere@numismaticatevere.it  
da   "Cronaca Numismatica" n.90    ott-97
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