I 20 centesimi 1867 della Zecca di Torino |
Occhio anche alle lettere più grandi e al bordo più sottile della metà E' questo un falso che capita molto spesso, forse poiché i falsari non incontrano grandi problemi nella sua realizzazione ed il suo spaccio risulta abbastanza facile data la quotazione sufficientemente moderata. Sul catalogo Gigante 2003 la moneta è quotata: Rara - BB 95 euro - SPL 180 euro e FDC 360 euro.
Queste le differenze riscontrate confrontando un autentico 20 cent. del 1863 per Milano con il 20 centesimi (uguale ma falso) del 1867 per Torino: Metallo: colore uguale ma più lucente. Diametro: uguale. Spessore: più sottile di circa un 20%. Bordo o margine: più sottile, quasi la metà dell'originale con i dentelli molto piccoli, quasi dei puntini. Contorno:lucido e con gli spigoli arrotondati. Disegno del diritto: i rilievi sono scarsi e mancano molti particolari, sopra tutto dove dal piano si alzano i rilievi. Disegno del rovescio:i rami intrecciati non si distaccano di netto dal piano ma sembrano un tutt'uno, dando un'impressione di gonfio. Il nastro che lega i rami, per mancanza di particolari, è interrotto più volte. Firma dell'incisore: le lettere sono più grandi e quasi piene; la lettera A è completamente piena. Data e Valore: cifre ben disegnate ma con la superficie molto arrotondata. Segno di Zecca: la lettere T più piccola di corpo, le lettere BN meno impresse e su un rettangolo con scarsissimo rilievo. Peso: gr. 1 esatto. |
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