I 20 centesimi del 1936

 

La moneta appartiene alla serie emessa per celebrare la proclamazione dell'Impero dopo la conquista dell'Etiopia.

Il corso legale di questi 20 centesimi termina con Decreto ministeriale del 10 marzo 1942 mentre la possibilità di cambio al valore nominale venne prolungata al 30 giugno 1942.

Sono monete rare sia per la tiratura, piuttosto bassa, sia perché, per ragioni autarchiche e per la scarsità  del  nichelio, vennero ritirate dalla circolazione pochi anni dopo la loro emissione. Va detto inoltre che tutte le monete in nichelio, in quel periodo, venivano incettate dalla legge in quanto il valore reale   del metallo era spesso superiore al valore legale. Tanto è vero che il Decreto Legge del 24 giugno 1940  recita: "Chiunque faccia incetta di monete di nichelio di conio nazionale, anche fuori corso, è punito con la reclusione fino a 5 anni e con la multa non inferiore a lire 3.000".

La valutazione attuale dei 20 centesimi 1936 è di lire 100.000 per la conservazione BB e di lire 400.000 per il fior di conio.

Ritengo che quella che illustro sia la falsificazione meglio eseguita tra quelle apparse sul mercato.

Questa è la carta d'identità dei 20 centesimi originali dei 1936. Metallo: nichelio 900 millesimi. Peso: grammi 4. Diametro: mm 21,5. Tiratura: 177.000 esemplari.

Rispetto la moneta originale si riscontrano le seguenti differenze:

Peso: inferiore di 0,05 grammi.

Colore dei metallo: uguale ma più opaco.

Diametro: uguale.

Spessore: lievemente inferiore.

Bordo: più arrotondato.

Contorno: le righe hanno la stessa larghezza ma meno rilievo.

Disegno del diritto: la testa del Re è più piatta: l'orecchio e l'occhio hanno pochissimo rilievo, mentre i capelli sono più marcati.

Disegno del rovescio: anche qui sia la testa femminile che il fascio  hanno scarsissimo rilievo:  l'orecchio è   bassissimo, i capelli  dietro il fascio sono appena accennati e le verghe del fascio sono sottili metà dell'originale.

Firma dell'incisore: quasi illeggibile e completamente addossata al bordo.

Data: bene eseguita  ma presenta  la superficie dei caratteri più arroton-data, soprattutto la scritta XIV.

Valore: uguale.

Segno di Zecca: lettera R molto sottile e con pochissimo rilievo.

 

Articolo di TEVERE EMILIO
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da   "Cronaca Numismatica" n.49    gen-94
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